Testo e foto di Donatello Urbani

Una selezione di circa ottanta opere, narrano il percorso artistico del maestro a partire dal 1958, anno in cui raggiunge una piena maturità, fino al 2015 in cui scompare. La mostra è la prima grande antologica dedicata a Luigi Boille in una sede istituzionale romana – Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi, città dove ha compiuto i suoi studi e punto di partenza per la sua attività artistica.

20190621_112403                                                                                          Victoire – 1959. Olio su tela di sacco

Dopo il diploma di pittura all’Accademia di Belle Arti e la laurea in Architettura, nel 1950 Boille si trasferisce a Parigi, dove entra in contatto con l’École de Paris. Scrivono i curatori Claudia Terenzi e Bruno Aller: “sono gli anni in cui lavora le sue tele con la trementina, infiammandole con il gas, controllando colore ed effetti di superficie. I contatti più importanti sono quelli che ha con i critici come Michel Tapié che lo inserisce nel gruppo dell’Art autre e Pierre Restany che parla di riconciliazione dell’intelligenza con il puro istinto nella pittura di Boille in quegli anni parigini. Alla fine degli anni Cinquanta si assiste a una breve ma evidente convergenza con la scuola di New York”. Le influenze internazionali che acquisisce rimarranno per sempre presenti nelle sue opere.

20190621_112744                                                                                           Dittico Zen – 2011. Olio su tela

Difficile ritrovarvi i colori e le forme artistiche proprie della città di Roma, vissute negli anni della giovinezza,  come si può rilevare nelle opere presenti nell’ultima parte della rassegna “Luigi Boille. Luoghi di luce, scrittura del silenzio”  realizzate negli anni 1997-2015, in cui il segno si fa rarefatto e si staglia su ampie campiture di colore. In queste opere, più che nelle altre realizzazioni,  il segno è una sintesi dello spazio in cui i gialli, i verdi, i viola si accompagnano a profondissimi blu, rossi cosmici, neri accesi e silenziosi bianchi.

20190621_112639                             Grigio leggenda – 1973 –     Nero continuum. 1975 – Arabesco rosso cosmico. 1975. Tutti olio su tela

Scrivono sempre i curatori nel bel catalogo ricco di contributi scientifici, pagine 160, €.25,00: “in uno spazio indeterminato che vibra su un colore di fondo, un segno, ovvero una grafia, una scrittura surreale si accosta alla filosofia zen, a cui Boille, in varie fasi si è avvicinato, attratto dalla cultura giapponese, con un occhio particolare al gruppo Gutai”.  Il percorso espositivo che si articola nella varie sale si compone di una serie di opere su carta che vanno dal 1958 al 2015, a partire da una sezione che raccoglie i dipinti realizzati tra il 1964 e il 1966, periodo in cui su invito del curatore Lawrence Alloway, Boille rappresenta l’Italia al “Guggenheim International Award” di New York (1964), insieme a Capogrossi, Castellani e Fontana. Interessanti sono le opere realizzate nel 1966,  anno in cui l’artista prende parte alla XXXIII Biennale di Venezia con cinque grandi tele,  tutte esposte in questa mostra.

20190621_112502                                                                                        Aldebaran – 1966. Olio su tela

Si prosegue poi con le opere realizzate dal’72 al 2000, con una sala interamente dedicata al giallo, “colore spesso utilizzato da Boille, sempre dagli scritti dei curatori,  in cui vibrazioni  e segni sottili rendono ancora più intensa la luminosità.  Segue una selezione di opere realizzate tra gli anni Settanta e Ottanta dove il segno s’intensifica su una vasta gamma di colori, un segno sottile, quasi rarefatto in un continuum che invade la tela, e in altre il segno emerge in rilievo come materia nelle Centralità e nelle Tracce di Luce, mentre, all’inizio degli anni ’90, i segni diventano più spessi, più dinamici”. Una rassegna di grande interesse che propone per intero l’opera di un “pittore puro” come lo definì Giulio Carlo Argan.

Roma – Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi – Via Nomentana, 70 fino al 3 novembre 2019 dal martedi alla domenica nell’orario 9,99/19,00. Biglietto d’ingresso  per residenti a Roma: intero €.8,00, ridotto €.7,00, integrato con la Casina delle Civette, intero €.10,00, ridotto €.8,00; non residente €.1,00 in più. Gratuità come previste dalla legge. Informazioni: www.museivillatorlonia.it – Tel. 060608 tutti i giorni dalle 9,00 alle 19,00