Testo e Foto di Donatello Urbani

Il principale evento storico del secolo scorso è senza dubbio la caduta del comunismo e dell’Unione Sovietica e la conseguente rinascita della Russia. Proprio  su un episodio legato a questo evento s’incentra il racconto narrato nel  film “Sergio & Sergei – Il professore ed il cosmonauta”.

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Sergio: il professore cubano mentre riascolta il messaggio radio lanciato dallo spazio da Sergei: il cosmonauta sovietico

Il passaggio da Unione Sovietica a Russia non fu affatto indolore. L’intera struttura amministrativa dello stato seguì da vicino l’annientamento dell’intero apparato politico comunista. Tutto collassò e così non ci furono più i fondi per proseguire nella scoperta e nella conquista dello spazio extraterrestre  compresi i voli ancora in orbita nello spazio. L’episodio narrato nel film è realmente accaduto al cosmonauta sovietico Sergei Krikalev che partito dall’Unione Sovietica  il 18 maggio 1991 alla volta della stazione orbitante MIR, al suo rientro sulla terra il 25 marzo 1992, trovò un nuovo paese e una nuova bandiera. Il racconto è ambientato, sia sulla navetta che nella capitale cubana e vede protagonisti un ben assortito cast di attori che interpretano magistralmente , anche con risvolti sarcastici,  gli aspetti più significativi delle due società: una che si accinge ad una radicale trasformazione, l’altra protesa a tenere in piedi un regime che  fra ottusi apparati di partito e burocratici vede venire a mancare un punto di riferimento importante, anche economico, obbligando i cubani ad arrangiarsi in improvvisate attività pur di riuscire a tirare avanti.

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Peter: il terzo radioamatore organizzatore insieme a Sergio del rientro sulla terra di Sergei giunto al limite della sopravvivenza.

Perno centrale è l’amicizia nata sulle onde radio e coniugata in due diversi aspetti: nel primo quella tra i due Sergio, Tomas Cao nei panni di un professore di filosofia marxista all’università dell’Avana e Héctor Noas in quella dell’astronauta dimenticato nello spazio; la seconda vede sempre protagonista il professore cubano che si relaziona  sulle onde radio con un ebreo di origine polacca emigrato negli USA, interpretato da Ron Perlman, dove ha avuto un passato legato ai servizi segreti della CIA che ha avuto il buon gusto di mettere in chiaro su un libro, croce per la CIA, che lo serveglia, e delizia per tanti lettori che gli consentono un buon tenore di vita. E’ proprio l’amicizia, quella vera che va oltre le frontiere ed i regimi politici, che sbroglierà l’intricata vicenda e permetterà di trovare una soluzione, sia pure grazie all’intervento ed ai soldi di una nota casa di bibite, come avvenuto nella realtà, e porre fine all’ultimo viaggio interspaziale dell’ormai defunta Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche: URSS.