Redazione – Foto courtesy dell’Ufficio stampa Maria Bonmassar

Le sale interessate – dal n.12 al n.18 – da questa bella, quanto indispensabile, iniziativa, si trovano tutte al piano nobile, ala nord, di Palazzo Barberini e concludono i lavori di riqualificazione iniziati nel 2017 con il riallestimento dell’Ala Sud e continuato con le sale del Seicento nel 2019. L’intento è stato quello, come affermato dai curatori, Flaminia Gennari Santori con Maurizia Cicconi e Michele Di Monte, di “restituire al pubblico un percorso organico e facilmente leggibile, in una struttura espositiva narrativa che metta in risalto anche la storia del palazzo e delle sue collezioni. Il rinnovamento delle sale ha interessato le strutture architettoniche, l’impianto d’illuminazione, la grafica e gli apparati didattici, con nuovi pannelli esplicativi e didascalie ragionate. Le 42 opere appartenenti alle collezioni delle Gallerie Nazionali di Arte Antica a cui si aggiungono una serie di prestiti temporanei da collezioni pubbliche e private, sono disposte secondo una migliore visibilità che integra e coordina un ordine cronologico-geografico con momenti tematici e approfondimenti monografici. Molto intenso in questi mesi il lavoro del laboratorio di restauro del museo che ha analizzato tutte le opere, sottoponendo alcune di esse a lavori di natura conservativa o di restauro. Il nuovo percorso prevede l’ingresso dall’atrio Bernini dove ad accogliere il visitatore è la monumentale Velata di Antonio Corradini. Scolpita nel 1743 durante il soggiorno romano dell’artista, la Vestale è avvolta in un velo impalpabile, simbolo della pudicizia e della castità richieste per il sacro ruolo di sacerdotessa del fuoco di Vesta, che fa trasparire le forme sottostanti. Nella mano sinistra regge il setaccio che, con l’aiuto della dea, le permise di raccogliere le acque del Tevere, scampando la morte”.

Palazzo Barberini - Andrea del Sarta - Sacra Famiglia

                                                                                       Andrea del Sarto: “Sacra Famiglia”

La prima opera del percorso espositivo è Il Galata, scultura romana antica appartenente alla collezione Barberini: una scelta emblematica per sottolineare come il percorso di visita includa anche la storia del Palazzo e dei suoi proprietari. La statua, nel suo attuale aspetto, è in realtà il frutto di un esteso rifacimento-voluto probabilmente dagli stessi Barberini-condotto su una scultura mutila romana del I secolo d. C., derivata a sua volta da un gruppo monumentale ellenistico databile alla prima metà del II secolo a. C. Nella sala 12, Tradizione e devozione, la Sacra Famiglia di Andrea del Sarto è accompagnata da opere con lo stesso soggetto: la Madonna con Bambino e san Giovannino del Beccafumi, la Sacra Famiglia di Perin del Vaga e la Madonna Hertz di Giulio Romano.

Palazzo Barberini - Sposalizio di Santa Caterina

                                                                 Lorenzo Lotto – “Matrimonio mistico di Santa Caterina”

La sala 13, dedicata interamente a Lorenzo Lotto, ospita il Matrimonio mistico di Santa Caterina con vari santi. Accompagnano il dipinto due cofanetti “in pastiglia” di ambito veneto-ferrarese degli inizi del XVI secolo. A seguire, la sala 14 si focalizza sulla pittura ferrarese, con opere di Garofaloe Dosso Dossi, mentre la sala 15 è dedicata al Cinquecento senese, con i lavori di Marco Bigio, Girolamo Genga e del Sodoma. La sala 16, dal titolo Lo sguardo del Rinascimento, approfondisce il genere del ritratto, qui ritroviamo alcune delle opere più celebri delle Gallerie Nazionali, dalla Fornarina di Raffaello al Ritratto di Stefano IV Colonna del Bronzino, dalla Maria Maddalena di Piero di Cosimo all’Enrico VIII attribuito a Hans Holbein, insieme ai ritratti di Niccolò dell’Abate, di Quentin Metsys e di Bartolomeo Veneto.

Palazzo Barberini - Sodoma - Le tre parche

                                                                                            Sodoma: “Le Tre Pareche”

Proseguendo per la sala 17, dedicata alla pittura della Maniera centro-italiana, è stato recuperato dal deposito del Museo Statale di Arezzo, la grande pala di Giorgio Vasari e bottega con l’Allegoria dell’Immacolata concezione, eccezionalmente esposta prima di essere sottoposta a delicati interventi di restauro. Al termine dei quali l’opera verrà riallestita affiancando quelle del Maestro della Madonna di Manchester, del seguace di Maarten van Heemskerck, di Daniele da Volterra, di Jacopino del Conte, di Francesco Salviati e di Pierino da Vinci.

Palazzo Barberini - Raffaello Sanzio . Fornarina

                                                                                      Raffaello Sanzio: “Fornarina”

Il percorso si conclude nella sala 18, la Sala Sacchi, detta anche della Divina Sapienza: qui, come a volerne rievocare la rilevante funzione originaria di massima rappresentanza simbolica degli appartamenti del Principe Taddeo Barberini, le opere esposte sono destinate a illustrare e a presentare i protagonisti della famiglia Barberini, con i ritratti dipinti e scolpiti di Urbano VIII e dei suoi nipoti realizzati da Gian Lorenzo Bernini, Giuliano Finelli, Lorenzo Ottoni. Al centro della sala, i due Globi della sfera celeste e terrestre di Matthäus Greuter, che evocano, pur non essendo certa la provenienza, lo spiccato interesse dei Barberini per gli oggetti legati alle nuove discipline ottiche, fisiche, astronomiche e, nella fattispecie, cartografiche.

Palazzo Barberini - Gianlorenzo Bernini - Ritratto di Urbano VIII Barberini

                                                                      Gian Lorenzo Bernini: “Papa Urbano VIII Barberini”

Attività didattiche: dal 10 ottobre al 21 novembre 2021 e dal 3 aprile al 29 maggio 2022, ogni domenica alle ore 11.00, in programma i laboratori didattici. Massimo 10 partecipanti. Attività gratuita su prenotazione obbligatoria all’indirizzo didattica@siparte.net. Biglietto ridotto con tariffa speciale a 6 euro per gli accompagnatori.

INFORMAZIONI: -www.barberinicorsini.org| -